Coronavirus e Pensioni italiane all’estero

Poche le disposizioni emergenza Coronavirus rese dal governo Italiano che considerano i residenti esteri.
Fa eccezione l’INPS che ha pubblicato disposizioni relative alle prestazioni verso i Pensionati e Lavoratori distaccati esteri.
Con il Messaggio n. 1249/2020 l’INPS ha comunicato la sospensione dell’avvio della seconda fase, della verifica generalizzata dell’esistenza in vita di coloro che percepiscono delle pensioni all’estero. riferita agli anni 2019 e 2020.
A causa della pandemia da Covid-19 l’INPS ha concordato con Citibank di sospendere le attività connesse all’accertamento generalizzato dell’esistenza in vita riferito agli anni 2019-2020, ovvero i controlli annualmente attuati per verificare che i pensionati che chiedono l’erogazione della pensione in un Paese estero siano effettivamente in vita e, quindi, in diritto di ricevere regolarmente l’assegno pensionistico.

I pensionati che non sono riusciti a completare il processo di verifica dell’accertamento in vita saranno inclusi tra i soggetti interessati dalla seconda fase dell’accertamento generalizzato che sarà avviata presumibilmente ad agosto 2020, per concludersi entro il mese di dicembre 2020, con eventuale sospensione del pagamento della pensione, in caso di mancata attestazione, a partire dalla rata di gennaio 2021.

In ogni caso l’INPS, in accordo con Citybank, ha deciso proseguirà nell’erogazione dei pagamenti delle pensioni già a partire dalla prossima rata di aprile, anche in assenza della documentazione attestante l’esistenza in vita.

La prima fase e’ stata avviata ad ottobre 2019 con termine a marzo 2020 per gli assegni pensionistici erogati alle persone che si trovano in: Africa, Australia (Oceania) ed Europa, ad eccezione dei Paesi Scandinavi, dei Paesi dell’Est Europa e degli Stati limitrofi.
La seconda fase preventivata in successione fino a luglio 2020, avrebbe riguardato i pensionati residenti in Sud America, Centro America, Nord America, Asia, Estremo Oriente, Paesi Scandinavi, gli Stati dell’Est Europa e Paesi limitrofi.

I pensionatati, una volta contattati, devono solitamente fornire a Citibank un’attestazione di esistenza in vita, pena la sospensione dell’assegno pensionistico.
L’autocertificazione deve essere firmata dal pensionato e certificata da un operatore di Patronato o da un funzionario di un ufficio consolare o di un’Autorità locale abilitata.

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